Il culto


“Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Matteo 18:20)

La Bibbia aperta sul tavolo, sempre. Alla spalle il pulpito dal quale il pastore, nella predicazione della Parola – momento centrale del culto protestante – esprime la sua fede e quella della comunità; le pareti prive di qualsiasi immagine; l’organo per accompagnare il canto degli inni, elemento fondamentale della liturgia.

In questo spazio che compendia i principi basilari del protestantesimo, “l’essere chiesa” diventa sostanza, respiro del messaggio evangelico, riposo nella fiducia. Da qui partono i passi successivi, il dialogo territoriale e interconfessionale, l’impegno e la concretezza dell’agire.

Nonostante tutte le molteplici attività della nostra comunità, il culto è – e deve rimanere – il momento centrale e fondante di una comunità di fede; il momento in cui tutte quelle diverse attività, tutte le sensibilità, tutte le diversità che la nostra comunità esprime si riuniscono, si ricompongono, si arricchiscono reciprocamente per dare lode al Signore e per ascoltare la sua Parola.

Il culto nella nostra chiesa è

Non solo perché nel suo insieme e in ogni sua parte ricerchiamo la fedeltà al messaggio biblico, ma anche nel senso di un uso ampio, intelligente e creativo delle parole bibliche.

Libertà intesa non come anarchia ma come azione, governo dello Spirito. Non seguiamo formule predefinite, ma ogni culto è differente perché diversa è la comunità riunita, che in esso esprime la propria lode e la propria preghiera.

Per mettere in pratica l’idea che non vi è un celebrante e tanti spettatori, ma è tutta la comunità a celebrare. Coralità significa pluralità di voci e di forme espressive e comunicative, e naturalmente la musica – e in particolare il canto della comunità – hanno una funzione fondamentale in questo senso. Il foglietto che viene distribuito all’ingresso, e che contiene l’ordine del culto e gli inni che verranno cantati, riflette proprio questa idea: la comunità è chiamata a partecipare attivamente alla celebrazione, e dunque deve sapere ciò che sta succedendo e seguire ciò che si sta cantando.