Noi e l’ambiente


Siccità: un fenomeno destinato a diventare ordinario.

Non lasciamoci ingannare dalle ultime precipitazioni del mese di marzo: febbraio 2023 ha registrato un deficit pluviometrico di circa l’80% in tutto il Piemonte, fatta eccezione per alcune zone alpine occidentali che, grazie alle recenti nevicate, hanno contenuto il deficit attorno al 40%.

È quanto emerge dagli ultimi dati rilevati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, ente federativo che riunisce diverse agenzie incaricate di monitorare il territorio e l’ambiente.

Con la fine del mese di febbraio, si è chiuso anche l’inverno meteorologico 2022-2023, segnalato come il nono inverno più caldo degli ultimi 66 anni, che ha registrato anomalie continue sia dal punto di vista delle temperature che delle precipitazioni.

La situazione è ulteriormente peggiorata se raffrontata a quella registrata a fine febbraio 2022, complice anche un’estate con temperature record (che hanno anche drasticamente ridotto la dimensione dei bacini idrici e nevosi presenti) e siccità diffusa e duratura.

Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi? Difficilmente si può considerare la siccità dell’estate 2022 come un fenomeno isolato.

L’aumento delle temperature dei prossimi mesi, che favorisce l’evaporazione e la carenza idrica che si protrae, lascia intendere quanto sia urgente prendere delle misure di intervento.

Occorre, per fare alcuni esempi, sviluppare sistemi di irrigazione meno dispendiosi, propendere per investire in colture più resistenti alla siccità, intervenire su acquedotti e tubazioni vetuste che disperdono oltre il 50% dell’acqua.

Certamente, si tratta di piani complessi da attuare e non di immediata resa.

Noi, da parte nostra, possiamo intanto fare attenzione ai consumi casalinghi, cercando di sprecare il meno possibile questa risorsa fondamentale.