Precatechismo… è una bella storia!

Dopo questo autunno abbastanza soleggiato, siamo già giunti al periodo natalizio! Per il precatechismo gli appuntamenti in questa prima parte dell’anno sono stati dedicati alla storia valdese; abbiamo avuto la grande opportunità di poter acquistare il Valbum: il primo album di figurine della storia valdese!

Ad ogni incontro ci stiamo focalizzando sui grandi personaggi della storia, e alla fine i ragazzi e le ragazze, con un gioco animato sul racconto, devono cercare di conquistare il maggior numero di figurine, con l’obiettivo di giungere alla fine dell’anno ecclesiastico con il Valbum al completo!

Con entusiamo da parte dei ragazzi e delle ragazze, abbiamo subito ripreso il momento di bricolage!

Potete trovare tutti i nostri manufatti al banchetto alla fine del culto, il 22 dicembre.

Il ricavato del banchetto sarà destinato al sostegno scolastico per 5 bambini o bambine in Cameroon.

Per noi è molto importante sostenere la loro crescita con un piccolo gesto da parte nostra, che per loro è davvero prezioso.

Tornando a noi, il 10 novembre abbiamo partecipato alla gita autunnale dei precatechismi del primo circuito a Luserna San Giovanni!

Con una caccia al tesoro abbiamo fatto un salto indietro nel tempo, finendo nel XIX secolo, dove alcuni misteriosi personaggi hanno lasciato delle lettere per raccontarci la storia di alcuni significativi luoghi: l’Asilo dei Vecchi, il tempio dei Bellonatti, il lavatoio, un’antica villa e il Rifugio Re Carlo Alberto.

È stata una bella giornata, dove anche i ragazzi e le ragazze hanno partecipato curiosi e mandandovi un fraterno saluto, vi auguriamo buone feste.

Campagna “Conta” 2024

Prosegue per il secondo anno la campagna per le contribuzioni delle chiese valdesi del 1° Distretto.

Vogliamo dare continuità a questa iniziativa e al suo messaggio, anche attraverso la parola “conta” che permette di affiancare l’aspetto economico con l’impegno che riteniamo importante per la vita della chiesa.

La campagna è di tutte e tutti noi, ha senso solo se viene condivisa e diffusa.

Perciò abbiamo bisogno che anche tu sia veicolo di questi messaggi, condividendoli con i tuoi contatti, sui tuoi social, ecc.
Aiutaci a raggiungere più persone possibile. Conta anche tu!

Sostienici

 

Incontro con Laura Nisbet alla festa dei Coppieri, 29 settembre 2024

Domenica 29 settembre abbiamo avuto il piacere, all’interno della consueta festa dei Coppieri, di conversare con Laura Nisbet della sua lunga ed esilarante esperienza in Africa.

Ci ha presentato il suo libro “Le mie Afriche”, uno spaccato di vita missionaria di incredibile tenacia e fede; un esempio di perseveranza e amore per l’Evangelo.

Abbiamo continuato a chiacchierare con lei, al buffet preparato dalle donne del quartiere dei Coppieri; delizie di diverse parti del mondo, dall’Indonesia al Marocco.

Tutto questo è stato occasione di incontro e condivisione, cose fondamentali per conoscersi meglio e crescere come comunità.

E’ stato bellissimo, vedere come l’impegno di tutti ha creato una giornata ricca di momenti speciali.

Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato perché questa giornata sia stata possibile, e a tutte le persone che hanno condiviso con noi questo piccolo, ma meraviglioso, evento.

Dal Sinodo

Per il secondo anno consecutivo, un po’ com’era nelle nostre intenzioni, abbiamo avuto l’opportunità di essere deputati al Sinodo 2024 per la nostra comunità.

Rimandiamo all’incontro assembleare di domenica 10 novembre per descrivervi quanto si è detto, si è proposto, si è deciso e ragionare assieme a voi sullo stato della chiesa e le direzioni che vuole prendere.

Con queste poche righe vogliamo solo sottolineare alcuni momenti caratterizzanti questa ultima assise.

Particolarmente rilevanti sono stati i saluti di una quarantina di ospiti provenienti da chiese sparse nel mondo. Interventi che hanno sottolineato per lo più gli 850 anni del nostro movimento, enfatizzati forse più dagli altri che da noi e che ci hanno dato la bella conferma che apparteniamo a una chiesa più universale delle nostre piccole realtà locali.

Conferma che peraltro viene data annualmente dal Sinodo ai fratelli e sorelle che raggiungono Torre Pellice da lontane e sperdute comunità e che riprendono fiato, consapevoli di una chiesa “che c’è”.

Rispetto ai dibattiti dello scorso anno, molto autocentrati sull’organizzazione interna, quest’anno lo sguardo si è allargato maggiormente al mondo esterno. Si è dedicato ampio spazio al confronto sulla nostra posizione e sulle azioni concrete che, come credenti, dobbiamo intraprendere su temi cruciali come i conflitti in atto, primo fra tutti quello nell’area palestinese che particolarmente ci lacera come cristiani che riconoscono le proprie radici nel popolo di Israele.

E poi i culti, di apertura con la bella predicazione e la consacrazione di due pastori e di chiusura quando i lavori vengono in qualche modo ricondotti nel solco del nostro essere chiesa insieme.

A conferma di quanto ha detto una nostra ospite “Nous sommes minoritaires, mais insoumis”

Per tutto il resto, e di cose ce ne saranno da dire…ci vediamo il 10 novembre!

Maestrine – Un viaggio dalle Valli Valdesi a Riesi

Fra le iniziative proposte durante il Sinodo da FFEVM (Federazione Femminile Valdese e Metodista) e FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia) vi vogliamo raccontare lo spettacolo teatrale elaborato dal Coretto valdese di Torre Pellice e proposto in due repliche.

Molto importante, ma poco conosciuto e – forse – poco riconosciuto, è il prezioso lavoro delle numerose maestre delle Valli che, dopo le Lettere Patenti del 1848, si misero volontariamente al servizio del Comitato di Evangelizzazione accettando di andare ad insegnare nelle scuole presso le nuove chiese valdesi che si andavano formando in tutta Italia.

Giovani donne che hanno dimostrato una fede e un coraggio esemplari nell’affrontare solitudine e condizioni di vita quotidiana molto dure in paesi lontani dalle Valli – in contesti assai diversi per natura, costumi, abitudini, religione – lavorando al servizio della Chiesa per diffondere l’alfabetizzazione, indispensabile per l’identità confessionale e l’evangelizzazione.

Una realtà davvero poco conosciuta. Ed è per questo che siamo particolarmente riconoscenti al Coretto valdese di Torre Pellice per lo spettacolo/concerto “Maestrine – Un viaggio dalle Valli Valdesi a Riesi ” che ci ha offerto al teatro del Forte il 25 agosto (giorno dell’inaugu-
razione del Sinodo) dopo il grande successo della “prima” presentata a Riesi il 30 aprile.

Un lavoro delicato dai toni sobri e allo stesso tempo intensi e poetici che – attraverso immagini, parole, canti struggenti – ci racconta la storia di Jeanne Bonnet, nome di fantasia, una giovane donna che ha potuto studiare grazie ai sacrifici della sua famiglia contadina e ad alcune borse di studio e che – spinta dalla fede – lascerà la val d’Angrogna per andare a insegnare a Riesi, dove rimarrà fedele alla sua vocazione malgrado le difficoltà, come ci viene testimoniato dalle sue lettere ai familiari e al Comitato di Evangelizzazione.

Alla fine, e anche durante lo spettacolo, lunghi e calorosi gli applausi per Cristina e tutto il gruppo da parte del numeroso pubblico.

Il Coretto incontra Riesi e la Sicilia

Metti insieme una giovane maestra di fine ‘800, una giovane insegnante ed animatrice che nel 2017 prese la strada per il Servizio Cristiano, un coro giovanile desideroso di andarla a trovare, mescola bene tutti gli ingredienti e ne verrà fuori un mix esplosivo e travolgente!!

Così è stato il recente viaggio del Coretto di Torre Pellice in Sicilia. Accolti, il 27 aprile scorso, da una “mamma” Etna vigile e innevata, sotto un sole mitigato dal vento e su comodi pulmini che diventeranno la nostra casa, attraversiamo aranceti, campi di grano, dolci colline ora brulle, ora verdeggianti, prima di raggiungere Riesi, posata anch’essa su delle colline, una delle quali, il Monte degli Ulivi, ospita dal 1961 il Servizio Cristiano.

L’opera voluta dal pastore Tullio Vinay e progettata dall’architetto Leonardo Ricci ci accoglie con la bellezza dei suoi edifici immersi nella natura, costruiti senza abbattere nessuno degli ulivi secolari preesistenti, circondati anzi di muretti protettivi per conservarli e trasmettere alle nuove generazioni l’amore e il rispetto per il territorio e l’ambiente, come fonte di vita e di riscatto per l’essere umano.

La prima accoglienza, in verità, ce la fa Foffo, il dolcissimo cane di Dorina, una dei primi direttori del Coretto, che insieme a Maurizio ci ha raggiunti, in camper, da Udine. Foffo, ormai, ci conosce, e ci sente arrivare…!!

Da quel momento, ci aspettano tre giorni intensi di incontri, canti, risate, spazi di riflessione e di svago.

Incontri Jacqueline, che ti spiega con orgoglio che al SC si mangiano verdure bio dell’orto di casa, che il sapiente Momo, coadiuvato da uno staff gentilissimo, trasforma in piatti gourmet, incontri la staff di Agape in retraite, l’Assemblea degli Amici e Comitato generale, la Moderatora che predicherà la domenica su un testo difficile, Natan che apre gli occhi a Davide sulla gravissima prevaricazione che compie, forte della sua posizione di potere.

Incontri Giovanni, pronto ad affrontare col sorriso il Consiglio di Chiesa per venire incontro alle nostre richieste più strampalate, come quella di fare due buchi nel muro del tempio per appendere il telo per la nostra proiezione (tranquilli, non è stato necessario!).

Incontri finalmente Irene, la nostra “maestrina” (ma l’avevamo virtualmente già incontrata al nostro arrivo, anche solo facendo un aperitivo: “ Ah, siete il coro, Irene ce l’aveva detto”, “Irene ci ha dato disposizioni”..), che ci raggiunge sotto il sole della Valle dei Templi.

Incontri il mare, che invita i più temerari ad un abbraccio con la sua acqua fresca (“ma io faccio il bagno nei tumpi, cosa vuoi che sia?”).

Incontri Montalbano, la sua casa, il suo commissariato.

E poi, incontri la comunità. Al singolare, perché la comunità di fede è una, al Sud come al Nord, valdese e metodista insieme.

Ed è un incontro folgorante, dove lo scambio è reciproco. Il Coretto porta, umilmente, la sua storia, “Maestrine” (contemporanee alla “maestrina della penna rossa” di De Amicis) a chi, di quella storia, è frutto e quel testimone ha raccolto e portato avanti, con tenacia, fede, resilienza.

Porta la sua gioia, il suo canto. E riceve la profonda testimonianza, a Scicli come a Riesi, di come quella fede non sia rimasta chiusa nel tempio, ma si sia tradotta in pratiche di accoglienza, di legalità, di sostegno alle persone fragili.

Non alle Valli, dove siamo in tanti. E anche quando questo abbia significato subire attacchi da parte di fascisti contrari all’azione della Casa delle Culture, a Scicli, o della mafia, indispettita che un “suo” bene espropriato sia stato affidato in gestione al Servizio Cristiano.

Fede di frontiera, passione, amore per il prossimo.

Questo ci portiamo a casa, insieme alle storie e ai volti di persone divenute care, con la consapevolezza che gli incontri si sono trasformati in legami.

E ti guardi intorno, l’ultima sera, solo più noi nel refettorio del SC, 20 persone a cantare tutto il cantabile, racchiuse tra due date, 8 novembre 1945 e 8 novembre 2008, data di nascita del più grande e della più piccola, e puoi solo ringraziare il Signore di far parte di un gruppo così, che continua a trasmettere alle nuove generazioni tanti valori attraverso il canto.

Tempo di un “Possa la tua strada”, nella hall dell’aeroporto, e siamo a casa.

Giornata mondiale di preghiera

Come ogni anno, il primo venerdì di marzo si celebra insieme ecumenicamente la “Giornata Mondiale di Preghiera”, un’occasione per informarsi, pregare e agire, guidate/i dalle donne cristiane di un Paese, ogni volta diverso.

Anche quest’anno il gruppo ecumenico del pinerolese organizza il culto della GMP, per domenica 3 marzo alle ore 15, nel tempio valdese di Pinerolo.

La predicazione è stata affidata alle sorelle cattoliche, mentre la liturgia è stata preparata, già alcuni anni fa, dalle sorelle delle chiese cristiane della Palestina, prima dell’attuale drammatica situazione.

Il tema che le sorelle palestinesi hanno scelto per la celebrazione viene dalla lettera agli Efesini: “Sopportatevi con amore” (Ef. 4,2).