Noi e l’ambiente

Il 22 aprile si festeggia la Giornata mondiale della Terra, un evento planetario che riesce a coinvolgere, attorno ai temi della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del Creato, circa un miliardo di persone. L’istituzione della Giornata si deve a John McConnel, attivista americano per la pace ed ecologista, che per primo propose alla Conferenza dell’Unesco del 1969 una giornata per celebrare la vita, la bellezza della Terra e per promuovere la pace. La prima giornata si concretizzò il 22 aprile del 1970 quando 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono in una manifestazione a difesa del Pianeta.
Oltre cinquant’anni dopo, la Terra si trova oggi in una fase particolarmente critica. A questo proposito, all’inizio di aprile, a Ginevra, è stato approvato il rapporto “Mitigation of climate change”, curato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, ovvero il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici) che, in estrema sintesi, denuncia come il cambiamento climatico che stiamo vivendo sia il risultato di oltre un secolo di uso insostenibile dell’energia e delle risorse terrestri per alimentare stili di vita e sistemi produttivi esageratamente consumistici. Questo rapporto individua i settori che dovranno essere coinvolti in misura maggiore nel cambiamento verso la riduzione delle emissioni:
• le città e le aree urbane, che dovranno investire sulla mobilità, l’occupazione e sull’equità;
• l’industria, che dovrà puntare verso un uso più efficiente dei materiali, la riduzione degli sprechi e dei rifiuti, e il riciclaggio dei prodotti;
• l’agricoltura, gli allevamenti e la silvicoltura dovranno diventare più efficienti nella gestione delle risorse idriche ormai scarse e nella riduzione della produzione di metano, uno dei peggiori gas serra che incidono sul riscaldamento globale;
• Il settore energetico richiederà una rapida conversione verso l’uso di combustibili alternativi, maggiore elettrificazione dei trasporti e riduzione dei combustibili fossili.
Solo l’azione combinata e convinta di tutti i settori, da attuare nell’immediato, potrà – secondo questo studio – limitare il riscaldamento globale e le gravi conseguenze che questo porterà con sé. Ma, come afferma il medesimo rapporto, abbiamo la conoscenza e gli strumenti tecnici per attivarci in tal senso.