Vaccinarsi perchè?


E’ cominciata la campagna di vaccinazioni anche nel nostro territorio: i primi ad essere vaccinati sono stati gli operatori sanitari, le persone ospiti e lavoratrici delle case di riposo. Dopo toccherà agli ultraottantenni, a chi lavora in servizi di utilità pubblica e poi via via si raggiungerà il resto della popolazione.

Il vaccino non è obbligatorio, ma è auspicabile che ciascuno di noi decida di fare una scelta responsabile accettando con fiducia questa risposta che la scienza ci mette a disposizione per affrontare la pandemia.
Abbiamo chiesto al dottor Danilo Mourglia la sua opinione su questo argomento.
Cosa ci può dire sulla reale efficacia del vaccino? Perché è importante che il maggior numero di persone accetti di farsi vaccinare?
Sono oggi disponibili in Italia per la prima fase due vaccini a tecnologia mRNA, approvati dagli organismi di controllo scientifici europeo EMA e italiano AIFA.
Necessitano di due dosi, a distanza di 21 giorni quello Pfizer BioNTech (Cominarty) e di 28 il Moderna, per portare l’ immunità al 95% una settimana dopo la seconda dose; il secondo ha delle caratteristiche di conservazione più semplici.
A fine gennaio dovrebbe essere approvato il vaccino Astra-Zeneca sviluppato con un approccio differente, in due dosi e con una efficacia pari al 70% (come il vaccino antinfluenzale). Poi ne arriveranno altri (a oggi sono 64 i vaccini allo studio).
Verremo coinvolti noi medici di famiglia per poter vaccinare il maggior numero di persone, condizione essenziale per raggiungere l’immunità di gregge che abbatta la possibilità del virus di replicarsi, proteggendo tutti, soprattutto i più fragili.
Alcuni non se la sentono di sottoporsi al vaccino. Quali rischi può correre chi si fa vaccinare?
Alla gran quantità di affermazioni contrastanti fatte soprattutto da gente comune con scarsa preparazione in campo sanitario, probabilmente dettate da paura, ignoranza e da pregiudizi non nati ieri, bisogna dare risposte chiare e facilmente comprensibili anche da chi non è addetto alla sanità. Al momento della vaccinazione viene proposto un modulo di consenso semplice e chiaro. Il rischio è quello di ogni vaccinazione; anche prendere un farmaco, persino di quelli “naturali”, può dare problemi. E i vaccini di oggi sono ben più sicuri di quelli della nostra infanzia.
Dobbiamo bilanciare il diritto alla autodeterminazione con il diritto alla solidarietà e alla salute e a questo proposito invito a leggere il bel documento della Commissione Bioetica della nostra chiesa. Dobbiamo vaccinarci e fare il proprio dovere sociale, punto.
Aggiungo: “Ma davvero vogliamo continuare a fare questa vitaccia?” Possiamo e dobbiamo cambiarla; dal vaccino si deve passare per fare fare la fine della spagnola a questo coronavirus che ci ha rovinato la vita dell’ultimo anno! L’ ASL sta lavorando bene, ho
fatto la prima dose il 2 gennaio, non mi ha ringiovanito e non ho migliorato il carattere, spero nel richiamo! Effetti collaterali: uno solo, una riacquistata serenità per me, per i miei cari e per gli assistiti che posso curare senza troppi patemi!
Buon vaccino a tutti e tutte!