Assemblea del I Circuito 17/05/2024

In data 17/05/2024 si è svolta l’Assemblea del I Circuito della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi.

Dagli atti dell’Assemblea si riporta un estratto dei punti più significativi approvati durante l’incontro.

  • L’Assemblea approva la seguente dichiarazione:
    Seguiamo con sempre crescente apprensione gli eventi nella Striscia di Gaza, che vede una situazione contrassegnata da ritorsioni e violenze ingiustificate contro una popolazione stremata, e da violazioni sistematiche dei diritti umani, ed esprimiamo la nostra preoccupazione e il nostro profondo dolore. Non dimentichiamo l’orrore della strage, dei rapimenti, degli stupri di civili inermi compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023; ma riteniamo inaccettabile, e dunque condanniamo fermamente, il massacro della popolazione civile nella Striscia di Gaza, messo in atto sistematicamente da mesi dall’esercito israeliano. E’ intollerabile che tale massacro venga presentato come un inevitabile e per questo accettabile effetto collaterale delle azioni necessarie a garantire la propria sicurezza nazionale, e ciò con disprezzo del diritto internazionale e dei più elementari principi di umanità. Auspichiamo e preghiamo che il governo di Israele desista immediatamente da tutte le azioni ostili che sono definite “punizioni collettive” dal diritto internazionale, tra cui gli attacchi militari contro obiettivi civili e l’assedio che impedisce l’accesso a cibo, medicine e carburante alla popolazione palestinese di Gaza. Auspichiamo e preghiamo altresì che il Governo italiano si adoperi con ogni mezzo al fine di pervenire nel più breve tempo possibile ad un cessate il fuoco che apra una prospettiva di pace duratura. Con la stessa apprensione guardiamo alla guerra in Ucraina, con la minaccia di una escalation globale del conflitto, e alle tante guerre dimenticate e ignorate dai mezzi di informazione. Esse sono il segno che la guerra continua ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Ha ripreso corpo l’idea che l’ordine mondiale debba essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli. Le Nazioni Unite sono umiliate e il diritto internazionale sostituito dalla forza della potenza militare, preludio della guerra globale. Pur riconoscendo la complessità di queste situazioni e la fragilità e marginalità delle nostre chiese in tale quadro, riteniamo che questo non giustifichi mai il silenzio, perché la storia ci insegna che l’orrore e l’ingiustizia si rafforzano con il silenzio di chi invece avrebbe potuto parlare. E dunque invitiamo tutte le istanze che compongono il corpo della Chiesa a esprimere il nostro No alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, senza fuggire il confronto, la riflessione consapevole e la mobilitazione su questi temi, e a rinnovare il nostro impegno di costruttrici e costruttori di pace, nella preghiera, nella denuncia, nell’azione.
  • L’Assemblea evidenzia la necessità che la Tavola valdese, laddove ne venga ravvisata la possibilità, l’opportunità e l’urgenza, sia posta nella condizione di poter rilasciare comunicati ufficiali su questioni di rilevanza pubblica nazionale o internazionale che interrogano il corpo della Chiesa. Invita il Sinodo a dotarsi degli strumenti più adeguati a tal fine, nel rispetto dell’ecclesiologia e degli ordinamenti propri della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi.

Documento su Israele‐Palestina approvato dall’Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (21 ottobre 2023)

Ancora una volta in Medio Oriente scoppiano scontri armati che in pochi giorni hanno causato migliaia di vittime israeliane e palestinesi. Il brutale attacco terroristico di Hamas contro obiettivi civili israeliani del 7 ottobre scorso ha infatti provocato la prevedibile e forse calcolata reazione di Israele che, a sua volta, ha colpito civili palestinesi. Questi eventi hanno mostrato la disumanizzazione del prossimo, che porta alla comprensione dell’altro come nemico da distruggere. Ancora una volta si è così innescata una spirale di odio e di violenza che ha come prime vittime civili impauriti e talora indifesi, come le migliaia di persone che speravano di trovare rifugio nell’ospedale Al Ahli Arab di Gaza e che, invece, sono diventate bersaglio di un’azione militare le cui responsabilità sono ancora da accertare.

La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI)

con il pensiero rivolto alle vittime di questa tragica escalation militare, incoraggia le chiese a pregare per una giusta pace in Medio Oriente, costruita sui pilastri della giustizia, della sicurezza e dei diritti umani per tutti i popoli della regione.

Associandosi agli organismi ecumenici, a iniziare dal Consiglio Ecumenico della Chiese (CEC), per parte sua chiede al governo italiano di adoperarsi per favorire il cessate il fuoco da tutte e due le parti e, nell’immediato, per l’apertura di corridoi umanitari che consentano alla popolazione civile di raggiungere luoghi sicuri e protetti.

Esprime la propria costernazione per la popolazione civile di Gaza che viene indiscriminatamente colpita da questa escalation, in contrasto con i principi della Convenzione di Ginevra, e chiede che vengano garantiti canali umanitari per l’approvvigionamento alimentare, il soccorso e la cura dei feriti. Esecrando la strategia terroristica di Hamas e di altre sigle del fondamentalismo islamista, prende positivamente atto delle posizioni assunte dalle principali associazioni dei musulmani in Italia e auspica la creazione di un ampio fronte ecumenico e interreligioso, capace di opporsi con tutte le sue forze all’uso blasfemo del nome di Dio per giustificare guerre, violenze e atti terroristici.

Denuncia la violenza dell’antisemitismo che, talvolta coperto da argomentazioni politiche, continua a colpire anche in Europa. Al tempo stesso respinge l’idea falsa e strumentale che i terroristi di Hamas rappresentino il popolo palestinese o siano genuina espressione dell’Islam. Come ogni fondamentalismo politico-religioso, anche quello di Hamas è un’ideologia estremista avversata da milioni di musulmani, nel mondo arabo come altrove.

Nella convinzione che non ci sarà mai pace senza giustizia e sicurezza, sia per gli israeliani che per i palestinesi, incoraggia le chiese a partecipare a manifestazioni e movimenti che si impegnino in questa direzione inclusiva, capace di comprendere le ragioni, le differenze e la disperazione degli uni come degli altri.