Accoglienza migranti in Val Pellice – Il punto della situazione


Lo scorso 10 gennaio è terminata la convenzione della Prefettura di Torino che prevedeva l’affidamento di 119 persone migranti alla Diaconia Valdese CSD.

Il progetto di accoglienza in questione era stato avviato nel 2017 a seguito di un accordo specifico tra la Prefettura e nove Comuni del territorio della Val Pellice.

L’accordo vedeva il Comune di Torre Pellice capofila e la Diaconia Valdese in qualità di ente gestore dell’accoglienza.

I servizi erano basati sul principio dell’accoglienza diffusa, un modello che sviluppa la responsabilità individuale delle persone ed evita concentrazioni istituzionali poco utili alle persone accolte e mal tollerate dal territorio interessato.

La riforma così detta Salvini del 2018 ha smantellato in buona parte questo modello che è sopravvissuto solo nei progetti di seconda accoglienza: gli Sprar, ora chiamati SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione).

Allo stato attuale, tanto per fare un esempio, nei progetti convenzionati dalle Prefetture non è consentito agli ospiti farsi la spesa da soli,
bisogna necessariamente utilizzare posate usa e getta e lo stesso vale per la biancheria da letto.

Sono orientamenti diametralmente opposti a quanto sempre sostenuto dalla Diaconia Valdese: la responsabilità individuale nelle piccole e
grandi cose; l’integrazione nel territorio per l’acquisto dei generi alimentari; la preparazione all’inserimento nel mondo del lavoro; l’apprendimento dell’italiano.

Per questo motivo i Comuni coinvolti nel protocollo e la Diaconia Valdese hanno deciso di non partecipare più ai bandi promossi dalla Prefettura.

Lo smantellamento del progetto è stato avviato nel 2020 riducendo di mese in mese il numero di posti; man mano che le persone uscivano dall’accoglienza per raggiunta autonomia non venivano accettati nuovi inserimenti.

Negli ultimi mesi del 2021 e nei primi giorni di gennaio la Prefettura ha provveduto a spostare le circa 50 persone rimaste. Di queste alcune hanno deciso di non accettare il trasferimento e di rimanere sul territorio perché, trovandosi qui da diversi anni, hanno un lavoro e una rete sociale di riferimento.

Si tratta di una decina di persone per le quali la Diaconia Valdese mette a disposizione un appartamento a Luserna e alcuni posti a Villa Olanda, oltre a garantire il supporto degli operatori per il raggiungimento della piena autonomia.

E’ un momento difficile, in particolare per gli operatori che in questi anni hanno lavorato fianco a fianco con i beneficiari del progetto. Tuttavia si guarda oltre…. dal mese di settembre nelle Valli ci sono una quindicina di persone afghane arrivate a seguito dell’evacuazione operata dal Ministero e la Diaconia Valdese è pronta ad accogliere altre persone afghane, ma anche siriane e africane, che arriveranno nei prossimi mesi con i progetti dei Corridoi Umanitari.

E’ previsto anche un rafforzamento dei servizi territoriali per dare supporto alle persone straniere che, uscite negli scorsi anni dai progetti di accoglienza, hanno deciso di rimanere a vivere in Val Pellice.

Infine il progetto SAI è stato rifinanziato e ampliato per un totale di 34 posti.