Ritrovarsi a cena per costruire l’inclusione

Una bella serata di dialogo e di fraternità al di là delle culture, delle provenienze e delle fedi; una cena marocchina cucinata insieme, aperta a tutt* per sostenere le iniziative della nostra diaconia.

Un percorso iniziato all’indomani della pandemia, che ci aveva rinchiuso ancora di più nelle nostre bolle: ci è sembrato importante creare intenzionalmente occasioni e spazi per incontrarci, pezzi diversi di popolazione, pezzetti di tessuto sociale diversi che la pandemia aveva allontanato ancora di più gli uni deglli altri.

E quindi abbiamo iniziato a organizzare dei pomeriggi di gioco e merenda per fare incontrare anche quei bambini e quelle bambine che normalmente non si incontrerebbero. 

Ed è stato l’inizio di una bella amicizia anche fra gli adulti, e sono così nate tante belle iniziative: gli incontri per cucire insieme, la scuola di italiano, e da ultimo il corso di cucina. Un modo, anche, per offrire oltre che ricevere, ed essere tutti e tutte protagoniste della costruzione di una società più bella, più ricca, più coesa.

A volte questo passa anche attraverso le piccole cose. Soprattutto quando sono fatte insieme.

Gli incontri estivi della Società di cucito (in sicurezza)

Avremmo voluto poterci incontrare come di solito. Visto che molte di noi in questi mesi hanno prodotto tanti bei lavori e sarebbe stato bello poterli ammirare come al solito tutte insieme intorno al tavolo e progettare insieme altri lavori e impegni. Non ci sono ancora le condizioni per tutto ciò.

Per questo abbiamo organizzato degli incontri, tutti i mercoledì, a piccoli gruppi sotto il tendone che è stato montato
nel prato della casa unionista.

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