Conversazioni su fede e testimonianza e nel mondo

E’ stato un bel pomeriggio il 6 agosto 2023.

Talmente bello che ci siamo ritrovati molto numerosi sul piazzale del tempio, all’ombra dei due grandi alberi che con la loro sola presenza comunicano gioia e riconoscenza. L’incontro aveva come tema: “Diaconia e esistenza della chiesa.

“Questo è anche il titolo di un volume Claudiana del 1960, con sottotitolo: “Il compito della chiesa non è quello di vivere per sé, ma di vivere per il mondo, non di salvare sé stessa (poiché Cristo l’ha salvata) ma di portare al mondo il Cristo salvatore “, che ha guidato la riflessione della Commissione Evangelizzazione della nostra chiesa locale per l’incontro di quella bella domenica pomeriggio.

Anche l’esperienza del Tempio Aperto, le domande dei visitatori di passaggio, curiosi della nostra storia, del nostro modo di tentare di parlare della nostra fede e dell’amore del Signore per tutto il suo creato, ci ha stimolati a scegliere questo tema.

Una cosa è apparsa subito molto chiara: non eravamo lì per ascoltare una conferenza ma bensì per riflettere insieme sul nostro essere chiesa che non può non occuparsi di diaconia.

Eravamo tutti pieni di aspettative, pronti a metterci in gioco, partecipando ad un incontro che ci invitava a parlare della nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi.

La domanda sottesa era impegnativa: “Come vivere la nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi? In che rapporto sta la nostra fede con le scelte che compiamo nel mondo? Chiesa e diaconia sono due realtà separate?”.

Non essendo una conferenza ma un pomeriggio di ricerca comunitaria, i “relatori/trici” sono stati i membri stessi della commissione evangelizzazione: Carla Beux , Michel Charbonnier, Paola Gisola, Rossella Sappé, con la presenza fondamentale di Marco Jourdan che ha partecipato in passato alla stesura del libro Claudiana.

Ha coordinato l’incontro il pastore Davide Rostan.

Il pomeriggio si è dipanato su questi temi con numerosi interventi del pubblico, che, dati i diversi luoghi di provenienza, hanno presentato storie di interventi diaconali diversi, con risposte differenti a seconda dei contesti, hanno portato esperienze di difficoltà, ma evidenziando che quello che ci spinge come credenti è la ricerca della nostra relazione con Gesù Cristo e la consapevolezza che abbiamo bisogno di esserne testimoni.

La diaconia è uno dei modi che ci consentono di metterci in rapporto fraterno con gli altri, con tutti gli altri.

Perchè viviamo in mezzo a sorelle e fratelli con i quali non possiamo non condividere una parte della nostra vita, con i quali possiamo tentare dei rapporti di solidarietà e di vicinanza, soprattutto con chi si trova in difficoltà.

Chiesa e diaconia non sono due realtà separate.

Possiamo cercare di agire in risposta all’amore ricevuto dal Signore.

Oltre ad agire e vivere nell’amore del Signore dovremmo parlarne senza timidezza.

Questo è annunciare la Parola del Signore.

Ma qui il compito è immenso e tocca a ognuna ed ognuno di noi.

Diaconia ed esistenza della chiesa

“Il compito della chiesa non è quello di vivere per sé, ma di vivere per il mondo, non di salvare sé stessa ( poiché Cristo l’ha salvata ) ma di portare al mondo il Cristo salvatore”.

Quest’anno la Commissione Evangelizzazione propone per domenica 6 agosto alle ore 17 un incontro-riflessione che riparte dal primo numero di “Diakonia” del 1960.

In quel contesto, alcuni nostri fratelli e sorelle, sollecitavano le nostre chiese ad uscire maggiormente dai templi per annunciare, in parole e azioni, la parola di salvezza che Dio ci ha affidato.

Allo stesso tempo chiedevano che i non-pastori avessero più spazio nelle chiese e potessero ricevere una formazione adeguata per poter svolgere il loro ministero nel mondo come credenti.

Siamo partiti da questa sfida ripercorrendo un po’ la storia della nostra chiesa e dei vari progetti diaconali che hanno ispirato e sono stati ispirati da questa riflessione.

Siamo convinti che siano spunti che ancora ci interrogano oggi e che ci provocano nuove domande: come vivere la nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi, nel poco tempo che_ i tempi sempre più precari di lavoro e di vita ci lasciano? In che rapporto sta la nostra fede con il nostro lavoro, con le scelte che compiamo nel “mondo”?

Vogliamo parlarne insieme con Marco Jourdan, diacono della chiesa e curatore del libro il cui titolo ha dato il tema al nostro pomeriggio. Davide Rostan, pastore a Bobbio Pellice, avrà il compito di introdurre alcuni temi contenuti nel quaderno.

Michel Charbonnier, pastore a Torre Pellice introdurrà il pomeriggio e interverrà nella conversazione insieme alle altre componenti della Commissione: Carla Beux, Paola Gisola e Rossella Sappé, tutte con esperienza lavorativa in campo sociale.

Conversazione a più voci, dunque, a cui siete invitate/i per arricchire di contributi il dibattito.