Noi e l’ambiente

Anche quest’anno abbiamo deciso di aderire come chiesa di Torre Pellice, sempre insieme alle chiese di Villar e Bobbio, e di invitarvi convintamente a tirarvi su le maniche e partecipare all’Edizione 2023 di Puliamo il mondo. Perché ha molto a che fare anche con la nostra fede.

Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale a livello planetario, con circa 3.000.000 di persone coinvolte ad ogni edizione.

È un’iniziativa di cura e pulizia del territorio, coordinata in Italia da Legambiente, con la collaborazione di associazioni, amministrazioni cittadine ed enti locali.

Con Puliamo il Mondo si vuole invitare la società civile ad essere protagonista di un impegno condiviso per difendere il territorio dal degrado, permettendo ad ognuno di noi sia di fare un piccolo gesto per riappropriarsi di un angolo del nostro Paese, sia di comprendere meglio che il primo passo da fare, per evitare il degrado ambientale, è non sporcare.

Dunque, vi diamo appuntamento per questo importante gesto di cura del creato per sabato 21 ottobre alle 14.30 davanti
alla Casa Unionista. Segnatevi la data!

Conversazioni su fede e testimonianza e nel mondo

E’ stato un bel pomeriggio il 6 agosto 2023.

Talmente bello che ci siamo ritrovati molto numerosi sul piazzale del tempio, all’ombra dei due grandi alberi che con la loro sola presenza comunicano gioia e riconoscenza. L’incontro aveva come tema: “Diaconia e esistenza della chiesa.

“Questo è anche il titolo di un volume Claudiana del 1960, con sottotitolo: “Il compito della chiesa non è quello di vivere per sé, ma di vivere per il mondo, non di salvare sé stessa (poiché Cristo l’ha salvata) ma di portare al mondo il Cristo salvatore “, che ha guidato la riflessione della Commissione Evangelizzazione della nostra chiesa locale per l’incontro di quella bella domenica pomeriggio.

Anche l’esperienza del Tempio Aperto, le domande dei visitatori di passaggio, curiosi della nostra storia, del nostro modo di tentare di parlare della nostra fede e dell’amore del Signore per tutto il suo creato, ci ha stimolati a scegliere questo tema.

Una cosa è apparsa subito molto chiara: non eravamo lì per ascoltare una conferenza ma bensì per riflettere insieme sul nostro essere chiesa che non può non occuparsi di diaconia.

Eravamo tutti pieni di aspettative, pronti a metterci in gioco, partecipando ad un incontro che ci invitava a parlare della nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi.

La domanda sottesa era impegnativa: “Come vivere la nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi? In che rapporto sta la nostra fede con le scelte che compiamo nel mondo? Chiesa e diaconia sono due realtà separate?”.

Non essendo una conferenza ma un pomeriggio di ricerca comunitaria, i “relatori/trici” sono stati i membri stessi della commissione evangelizzazione: Carla Beux , Michel Charbonnier, Paola Gisola, Rossella Sappé, con la presenza fondamentale di Marco Jourdan che ha partecipato in passato alla stesura del libro Claudiana.

Ha coordinato l’incontro il pastore Davide Rostan.

Il pomeriggio si è dipanato su questi temi con numerosi interventi del pubblico, che, dati i diversi luoghi di provenienza, hanno presentato storie di interventi diaconali diversi, con risposte differenti a seconda dei contesti, hanno portato esperienze di difficoltà, ma evidenziando che quello che ci spinge come credenti è la ricerca della nostra relazione con Gesù Cristo e la consapevolezza che abbiamo bisogno di esserne testimoni.

La diaconia è uno dei modi che ci consentono di metterci in rapporto fraterno con gli altri, con tutti gli altri.

Perchè viviamo in mezzo a sorelle e fratelli con i quali non possiamo non condividere una parte della nostra vita, con i quali possiamo tentare dei rapporti di solidarietà e di vicinanza, soprattutto con chi si trova in difficoltà.

Chiesa e diaconia non sono due realtà separate.

Possiamo cercare di agire in risposta all’amore ricevuto dal Signore.

Oltre ad agire e vivere nell’amore del Signore dovremmo parlarne senza timidezza.

Questo è annunciare la Parola del Signore.

Ma qui il compito è immenso e tocca a ognuna ed ognuno di noi.

Serata pubblica del Sinodo

Voci di donne e musica di donne: Daniela di Carlo, pastora valdese; Asmae Dachan, giornalista italo-siriana, docente, fotografa, poeta e scrittrice, esperta di diritti umani e di dialogo interreligioso; Annalisa Camilli, giornalista che si occupa di immigrazione e crisi umanitarie; Magali Gonnet, musicista, organista, insegnante. Conclusioni della moderatora Alessandra Trotta; queste le protagoniste della serata pubblica del 21 agosto scorso, moderata dalla giornalista Susanna Ricci.

Il titolo, “Oppressione, resilienza, trasformazione: donne nello spazio pubblico”, ovvero: parlare di donne significa parlare di trasformazione
del mondo. E così è stato negli interventi intensi e profondi, perché nella diversità dei linguaggi e delle esperienze sono emersi forza, tenacia e l’esercizio collettivo del coraggio.

Daniela di Carlo ha raccontato i passi di questo tempo nuovo, adatto per vedere, dire, contrastare, cambiare; ha fatto affiorare la rete virtuale tra uomini e donne, tessuta dalle donne, una rete internazionale che mette insieme i soggetti oppressi e sposta il mondo.

Asmae Dachan ha parlato come osservatrice e studiosa dei Paesi che riesce a visitare.

Ha raccontato la sofferenza che ha visto, dall’Etiopia con la guerra nel Tigrai, alla Tanzania dove le donne hanno in comune con l‘Etiopia lo sfruttamento delle lavoratrici domestiche che vanno a lavorare nei ricchi Paesi del Golfo e, come schiave, perdono i sogni, il riposo, il passaporto e i cellulari (sequestrati). Senza dimenticare la Siria, paese natale, da sempre terra d’arrivo, che ha dovuto fare i conti con guerra, terrorismo e fuga di massa.

Ma Asmae non ha parlato soltanto di oppressione, ha citato anche la resilienza di donne che, ovunque, hanno imparato a fare rete, si sono rimboccate le maniche e prendendo il dolore tra le mani l’hanno trasformato per proteggere le nuove generazioni. Infine Annalisa Camilli ha avviato la sua testimonianza a partire da una domanda e una constatazione: nonostante il protagonismo femminile e la presenza nei posti di potere, le donne continuano a essere uccise, violentate, stuprate. E ha ricordato le vittime per nome perché ricordarle significa sottrarle all’invisibilità.

Per gli intervalli musicali, Magali Gonnet ha scelto quattro donne e le loro composizioni per pianoforte (tre di epoca romantica e una di epoca contemporanea).

Noi e l’ambiente

Il 5 giugno si è celebrata la giornata mondiale dell’ambiente.

La Commissione Ambiente del Comune di Torre Pellice ha organizzato in tale occasione un duplice evento improntato sul tema della tutela delle acque.

Al mattino, con le cinque classi elementari della scuola Rodari, si è tenuto in località ponte Bertenga un momento di laboratorio sulla vita esistente nelle acque del torrente Pellice.

L’osservazione si svolgeva attraverso il prelievo di piccoli invertebrati dall’acqua, con una particolare attrezzatura, seguito da una classificazione degli animali stessi attraverso l’uso di schede esplicative.

L’attività si è potuta svolgere grazie all’intervento dell’associazione ATAAI-ODV (Associazione per la Tutela degli Ambienti Acquatici e dell’Ittiofauna) e di alcuni studenti laureandi che collaborano con la suddetta associazione.

Il secondo evento era rivolto a tutta la popolazione con la presentazione dei risultati della campagna di monitoraggio delle acque del torrente Pellice, condotta dall’équipe di ALPSTREAM nel periodo gennaio-dicembre 2022.

Il lungo e interessante resoconto esposto dal prof. Stefano Fenoglio, dell’Università di Torino, referente dell’équipe di studio, ha evidenziato attraverso diapositive i risultati della ricerca sul campo che consiste nella rilevazione della quantità degli inquinanti presenti nel torrente a monte e a valle dello scarico del depuratore in località ponte Blancio.

I risultati sono apparsi abbastanza positivi nel senso che non sono stati riscontrati dei grossi incrementi di inquinanti a valle del depuratore, a dimostrazione del fatto che il depuratore stesso esegue la sua funzione, anche grazie agli interventi regolari e periodici di manutenzione, come evidenziato dalla referente dell’ACEA invitata alla serata.

Diversi sono i valori degli inquinanti trovati a seconda della quantità di acqua presente nel torrente, a dimostrazione del fatto che se lo stesso ha una buona portata, gli inquinanti si diluiscono e non comportano problemi; da qui la necessità di limitare le captazioni e gli interventi in alveo al fine di permettere al corso d’acqua di autodepurarsi.

Molti gli interventi dal pubblico, a partire dal chiedersi il perché a monte del depuratore il corpo idrico sia già inquinato, (scarichi abusivi? malfunzionamento dei depuratori a monte?), a quando sarà realizzato il collegamento di tutta la valle all’unico collettore e depuratore già funzionante a Garzigliana.

L’argomento è parso in tutta la sua complessità anche alla luce dei lunghi periodi di siccità trascorsi e del modo banale in cui sovente il problema viene affrontato anche dai nostri politici.

Nota dolente: a parte Torre Pellice, si è evidenziata l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della valle, come se il torrente non scorresse anche nei loro territori.

Viaggio della memoria

Da martedì 16 a domenica 21 maggio 2023 si è svolto il “Viaggio della memoria” organizzato dall’associazione Amici del Collegio e dal Liceo valdese.

Secondo una prassi ormai consolidata di scambio intergenerazionale – viaggio della memoria 2014, Siracusa 2015, Grecia 2019 – gli studenti della quinta liceo e un gruppo di adulti esterni alla scuola hanno ripercorso assieme le tappe che portarono molti partigiani delle valli al campo di concentramento di Mauthausen in Austria.

Filo rosso del viaggio è stata la figura di Jacopo Lombardini che gli studenti hanno studiato nel corso di Storia locale, impegnandosi anche alla posa di una pietra d’inciampo in sua memoria, e hanno ricordato in ogni tappa con letture di testimonianze e ricordi del partigiano nonviolento ucciso poco prima della liberazione del campo.

Sono state diverse le tipologie del fare memoria vissute durante il viaggio: più tradizionale, ma molto emozionante alle carceri Nuove e al campo di Fossoli, simbolica ed evocativa al Museo del Deportato di Carpi, uno spazio aperto alla cittadinanza a Bolzano, una visita individualizzata e personale a Mauthausen e una visita a più voci che ricostruiscono il campo che non c’è più con le sue incongruenze e assurdità a Gusen.

Non sono certo mancati momenti più turistici, come la vistita dei bei centri storici di Carpi, Bolzano e Linz, ma senza dubbio ciò che ha colpito maggiormente i partecipanti è l’aberrazione umana evidenziata via via durante il viaggio come si evince da alcuni commenti degli studenti: «Un viaggio nell’oscurità umana» (Gabriele), «La memoria ha diverse voci» (Alice), «La libertà ha sempre un prezzo» (Morena).

Durante il viaggio Anna Giampiccoli – regista del docufilm Protestanti e libertà Jacopo Lombardini (2021) realizzato con il gruppo teatro e cinema del Liceo valdese – ha effettuato riprese e interviste per una restituzione pubblica prevista nel prossimo autunno.

Diaconia ed esistenza della chiesa

“Il compito della chiesa non è quello di vivere per sé, ma di vivere per il mondo, non di salvare sé stessa ( poiché Cristo l’ha salvata ) ma di portare al mondo il Cristo salvatore”.

Quest’anno la Commissione Evangelizzazione propone per domenica 6 agosto alle ore 17 un incontro-riflessione che riparte dal primo numero di “Diakonia” del 1960.

In quel contesto, alcuni nostri fratelli e sorelle, sollecitavano le nostre chiese ad uscire maggiormente dai templi per annunciare, in parole e azioni, la parola di salvezza che Dio ci ha affidato.

Allo stesso tempo chiedevano che i non-pastori avessero più spazio nelle chiese e potessero ricevere una formazione adeguata per poter svolgere il loro ministero nel mondo come credenti.

Siamo partiti da questa sfida ripercorrendo un po’ la storia della nostra chiesa e dei vari progetti diaconali che hanno ispirato e sono stati ispirati da questa riflessione.

Siamo convinti che siano spunti che ancora ci interrogano oggi e che ci provocano nuove domande: come vivere la nostra vocazione di credenti nel mondo di oggi, nel poco tempo che_ i tempi sempre più precari di lavoro e di vita ci lasciano? In che rapporto sta la nostra fede con il nostro lavoro, con le scelte che compiamo nel “mondo”?

Vogliamo parlarne insieme con Marco Jourdan, diacono della chiesa e curatore del libro il cui titolo ha dato il tema al nostro pomeriggio. Davide Rostan, pastore a Bobbio Pellice, avrà il compito di introdurre alcuni temi contenuti nel quaderno.

Michel Charbonnier, pastore a Torre Pellice introdurrà il pomeriggio e interverrà nella conversazione insieme alle altre componenti della Commissione: Carla Beux, Paola Gisola e Rossella Sappé, tutte con esperienza lavorativa in campo sociale.

Conversazione a più voci, dunque, a cui siete invitate/i per arricchire di contributi il dibattito.

Festa alla Casa delle Diaconesse

E’ consuetudine che l’ultima domenica di giugno ci sia la festa della Casa valdese delle Diaconesse.

Quest’anno è stato possibile ripeterla, anche se presso la Casa unionista di Torre Pellice e non nel giardino della struttura (per difficoltà logistiche che non hanno consentito di montare qui il tendone e garantire così l’adeguato riparo dal sole o dalla pioggia), dimenticando in parte così le difficoltà legate alla pandemia e soprattutto permettendo di rivivere uno scorcio di vita tornata alla normalità, nella quale, finalmente, si può trascorrere un po’ di tempo in buona compagnia.

Il Comitato della Casa delle Diaconesse aveva chiesto alla diacona Karola Stabaeus se sarebbe stato possibile avere come tema “il cibo” perché esso accomuna tutti gli esseri viventi in ogni luogo e in ogni epoca e accompagna tutti lungo l’intero corso della vita.

E’ necessario per la sopravvivenza, ma è anche essenziale per vivere momenti di socialità e condivisione, per consentire integrazione e comprensione.

Simboleggia benessere e vita ed è qualcosa per cui tutti dobbiamo esprimere riconoscenza prestando attenzione a non sprecarlo. Il cibo è un dono e ha una particolare valenza spirituale.

Le fotografie esposte rappresentavano bene la gioia degli ospiti della Casa delle Diaconesse di fronte a un gelato o l’impegno messo nel preparare i biscotti o l’allegra condivisione intorno a una tavola imbandita.

A Karola un particolare ringraziamento per la sua profonda predicazione.

E per rimanere in tema, dopo il culto c’è stato un momento di convivialità con un aperitivo che ha consentito ai presenti di trascorrere un momento di allegra socialità in attesa dell’estrazione per assegnare i premi della lotteria.

A tutti i presenti un ringraziamento sentito per aver permesso agli ospiti presenti di continuare a sentirsi parte della comunità di Torre Pellice.

Il venerdì precedente si è tenuto, al tempio di Torre Pellice e sempre dedicato alla Casa delle Diaconesse, un concerto del gruppo vocale Musikà, che ha saputo intrattenere con grande maestria il pubblico che si è dimostrato caloroso e attento.

La scelta del repertorio, le capacità vocali e la simpatia del gruppo hanno dimostrato come la musica possa veramente essere un linguaggio universale che può consentire a tutti di vivere un momento di piacevole svago.

L’armonia virtuosa del canto ha stimolato gli applausi, che hanno dimostrato il sentito gradimento da parte del pubblico.

Un ringraziamento va a tutti coloro che con le loro offerte, al concerto, al culto o con la lotteria, hanno contribuito ad avviare la realizzazione del nuovo camminamento che potrà rendere più accessibile il giardino della Casa delle Diaconesse agli ospiti della struttura e a tutti coloro che vorranno frequentarlo.

Come sta il Pellice?

Nel corso delle ultime stagioni estive abbiamo potuto notare con preoccupazione lo sviluppo imponente di alghe nel torrente Pellice.

La Commissione Ambiente del Comune di Torre Pellice ha preso contatti con l’Università di Torino, Dipartimento DiBIOS.

Un’équipe di ricercatori, coordinata dal Prof. Stefano Fenoglio, a partire da gennaio 2022, ha condotto dei monitoraggi mensili su diverse stazioni di campionamento per documentare lo stato della qualità dell’acqua del Torrente Pellice.

Il 6 ottobre 2022 Comune e Chiesa valdese di Torre Pellice hanno organizzato una prima serata di resoconto e riflessione sui dati parziali raccolti fino ad allora, e ora siamo tutti e tutte invitate lunedì 5 giugno alle ore 20.30 presso la Galleria Scroppo per la presentazione dei risultati definitivi della ricerca.

Noi e l’ambiente

Il 22 aprile si festeggia la Giornata mondiale della Terra, un evento planetario che riesce a coinvolgere, attorno ai temi della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del Creato, circa un miliardo di persone. L’istituzione della Giornata si deve a John McConnel, attivista americano per la pace ed ecologista, che per primo propose alla Conferenza dell’Unesco del 1969 una giornata per celebrare la vita, la bellezza della Terra e per promuovere la pace. La prima giornata si concretizzò il 22 aprile del 1970 quando 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono in una manifestazione a difesa del Pianeta.
Oltre cinquant’anni dopo, la Terra si trova oggi in una fase particolarmente critica. A questo proposito, all’inizio di aprile, a Ginevra, è stato approvato il rapporto “Mitigation of climate change”, curato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, ovvero il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici) che, in estrema sintesi, denuncia come il cambiamento climatico che stiamo vivendo sia il risultato di oltre un secolo di uso insostenibile dell’energia e delle risorse terrestri per alimentare stili di vita e sistemi produttivi esageratamente consumistici. Questo rapporto individua i settori che dovranno essere coinvolti in misura maggiore nel cambiamento verso la riduzione delle emissioni:
• le città e le aree urbane, che dovranno investire sulla mobilità, l’occupazione e sull’equità;
• l’industria, che dovrà puntare verso un uso più efficiente dei materiali, la riduzione degli sprechi e dei rifiuti, e il riciclaggio dei prodotti;
• l’agricoltura, gli allevamenti e la silvicoltura dovranno diventare più efficienti nella gestione delle risorse idriche ormai scarse e nella riduzione della produzione di metano, uno dei peggiori gas serra che incidono sul riscaldamento globale;
• Il settore energetico richiederà una rapida conversione verso l’uso di combustibili alternativi, maggiore elettrificazione dei trasporti e riduzione dei combustibili fossili.
Solo l’azione combinata e convinta di tutti i settori, da attuare nell’immediato, potrà – secondo questo studio – limitare il riscaldamento globale e le gravi conseguenze che questo porterà con sé. Ma, come afferma il medesimo rapporto, abbiamo la conoscenza e gli strumenti tecnici per attivarci in tal senso.

Noi e l’ambiente

Siccità: un fenomeno destinato a diventare ordinario.

Non lasciamoci ingannare dalle ultime precipitazioni del mese di marzo: febbraio 2023 ha registrato un deficit pluviometrico di circa l’80% in tutto il Piemonte, fatta eccezione per alcune zone alpine occidentali che, grazie alle recenti nevicate, hanno contenuto il deficit attorno al 40%.

È quanto emerge dagli ultimi dati rilevati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, ente federativo che riunisce diverse agenzie incaricate di monitorare il territorio e l’ambiente.

Con la fine del mese di febbraio, si è chiuso anche l’inverno meteorologico 2022-2023, segnalato come il nono inverno più caldo degli ultimi 66 anni, che ha registrato anomalie continue sia dal punto di vista delle temperature che delle precipitazioni.

La situazione è ulteriormente peggiorata se raffrontata a quella registrata a fine febbraio 2022, complice anche un’estate con temperature record (che hanno anche drasticamente ridotto la dimensione dei bacini idrici e nevosi presenti) e siccità diffusa e duratura.

Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi? Difficilmente si può considerare la siccità dell’estate 2022 come un fenomeno isolato.

L’aumento delle temperature dei prossimi mesi, che favorisce l’evaporazione e la carenza idrica che si protrae, lascia intendere quanto sia urgente prendere delle misure di intervento.

Occorre, per fare alcuni esempi, sviluppare sistemi di irrigazione meno dispendiosi, propendere per investire in colture più resistenti alla siccità, intervenire su acquedotti e tubazioni vetuste che disperdono oltre il 50% dell’acqua.

Certamente, si tratta di piani complessi da attuare e non di immediata resa.

Noi, da parte nostra, possiamo intanto fare attenzione ai consumi casalinghi, cercando di sprecare il meno possibile questa risorsa fondamentale.