Casa delle diaconesse

La “Casa delle Diaconesse” è una Residenza assistenziale che accoglie persone anziane autosufficienti o parzialmente non autosufficienti di ambo i sessi.

A differenza degli ultimi due anni questo ultimo anno è stato decisamente più tranquillo dal punto di vista sanitario. I posti letto sono quasi sempre stati tutti occupati con una percentuale del 98% circa.

Finalmente le visite sono di nuovo consentite anche presso le camere degli ospiti, senza prenotazione e senza orari.

Chiaramente si devono rispettare gli orari dei pasti, del riposo… e delle attività.

Per questo motivo da alcuni mesi abbiamo pensato di inserire il calendario delle attività anche su FaceBook, cosi le famiglie e gli amici sanno quando c’è un ‘attività che potrebbe interessare al proprio caro e quindi evitare di venire proprio in quel momento.

Le attività di animazione sono sempre molto partecipate, come si evince dai grafici in allegato. Cosa che ci rende molto soddisfatti.

Servizi offerti:
servizi socio-assistenziali: ad ottobre 22 abbiamo iniziato ad accogliere alcune persone che stanno presso la struttura in alcuni momenti della giornata e poi rientrano presso il loro domicilio. Ed il servizio ha una buona affluenza.

Continuano il servizio dei pasti a domicilio e il servizio di assistenza domiciliare per le persone anziane.

Stiamo pensando a come e dove organizzare la Festa di Giugno. La data è sicura: sarà il 25 giugno.

Stiamo organizzando il tutto. Comunque voi segnatevi la data!

A breve dovrebbe iniziare un progetto con il servizio SAT (servizio adulti e territorio) per riprendere, dopo anni, l’utilizzo dell’orto.

I prodotti che si riuscirà a coltivare verranno utilizzati dagli utenti del SAT presso il Foyer (visto che hanno una cucina interna, mentre la Casa delle diaconesse ha la Ditta).

Sono comunque previsti uno-due pasti comunitari tra Casa Diaconesse e Foyer per la condivisione dei prodotti dell’orto. Vi terremo aggiornati.

Si ringrazia tutta la comunità per la vicinanza.

Il Signore ci accompagni e ci sostenga nel nostro servizio.

Noi e l’ambiente

Siccità: un fenomeno destinato a diventare ordinario.

Non lasciamoci ingannare dalle ultime precipitazioni del mese di marzo: febbraio 2023 ha registrato un deficit pluviometrico di circa l’80% in tutto il Piemonte, fatta eccezione per alcune zone alpine occidentali che, grazie alle recenti nevicate, hanno contenuto il deficit attorno al 40%.

È quanto emerge dagli ultimi dati rilevati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, ente federativo che riunisce diverse agenzie incaricate di monitorare il territorio e l’ambiente.

Con la fine del mese di febbraio, si è chiuso anche l’inverno meteorologico 2022-2023, segnalato come il nono inverno più caldo degli ultimi 66 anni, che ha registrato anomalie continue sia dal punto di vista delle temperature che delle precipitazioni.

La situazione è ulteriormente peggiorata se raffrontata a quella registrata a fine febbraio 2022, complice anche un’estate con temperature record (che hanno anche drasticamente ridotto la dimensione dei bacini idrici e nevosi presenti) e siccità diffusa e duratura.

Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi? Difficilmente si può considerare la siccità dell’estate 2022 come un fenomeno isolato.

L’aumento delle temperature dei prossimi mesi, che favorisce l’evaporazione e la carenza idrica che si protrae, lascia intendere quanto sia urgente prendere delle misure di intervento.

Occorre, per fare alcuni esempi, sviluppare sistemi di irrigazione meno dispendiosi, propendere per investire in colture più resistenti alla siccità, intervenire su acquedotti e tubazioni vetuste che disperdono oltre il 50% dell’acqua.

Certamente, si tratta di piani complessi da attuare e non di immediata resa.

Noi, da parte nostra, possiamo intanto fare attenzione ai consumi casalinghi, cercando di sprecare il meno possibile questa risorsa fondamentale.

Liceo Valdese e Jacopo Lombardini

Fare memoria.

Il Liceo valdese, unica scuola superiore rimasta in val Pellice, è un polo di formazione e cultura non solo sul territorio, ma anche per il territorio, e uno degli ambiti in cui si muove è quello della memoria storica.

A tal proposito tra aprile e maggio sono previste due iniziative per ricordare Jacopo Lombardini, particolarmente legato al Collegio valdese, perché quando arrivò a Torre Pellice impartì lezioni private ad alcuni studenti del Liceo, molti dei quali conobbe anche in veste di educatore presso il vicino Convitto valdese.

La classe quinta del Liceo valdese intende ricordare la figura di Jacopo Lombardini, antifascista, partigiano, valdese, deportato e ucciso a Mauthausen, con una Pietra d’inciampo in sua memoria.

Venerdì 21 aprile 2023 alle 17:30 verrà scoperta la pietra, realizzata dall’artista tedesco Gunter Demnig, posta davanti all’attuale Centro culturale valdese di Torre Pellice, ex Convitto valdese, ultima residenza di Lombardini prima di salire in montagna con i partigiani, essere catturato, deportato e ucciso a Mauthausen.

Sarà la prima pietra d’inciampo in val Pellice. Per questo, è stata lanciata una raccolta fondi su “Rete del Dono”.

Aiutateci a concretizzare questo e altri progetti di memoria storica per non dimenticare! Donare é semplice e veloce. Anche la più piccola donazione può fare la differenza.

Inoltre l’associazione Amici del collegio valdese e il Liceo valdese organizzano un “Pullman della memoria” aperto alla popolazione da martedì 16 a domenica 21 maggio 2023 lungo l’itinerario di Jacopo Lombardini, deportato e ucciso a Mauthausen il 24 aprile 1945.

Le tappe del viaggio toccheranno la caserma Ribet di Torre Pellice, la caserma Pettinatti di Luserna San Giovanni, le carceri nuove di Torino, i campi di smistamento di Fossoli e Bolzano, il museo del deportato di Carpi e i due campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Sono previste visite guidate, letture e un recital su Jacopo Lombardini di Maura Bertin e Jean Louis Sappé.

SOS Rosarno

L’ultimo ordine dei prodotti di SOS Rosarno, consegnati nel dicembre scorso, non è stato qualitativamente all’altezza dei precedenti e ha suscitato numerose lamentele.

Ne siamo consapevoli e dispiaciuti, insieme agli instancabili animatori del progetto.

Vogliamo quindi darvi alcune spiegazioni affinchè l’entusiasmo che ha sempre sostenuto l’iniziativa non si affievolisca e non pesi in maniera significativa sul futuro.

Due i principali problemi che hanno penalizzato i prodotti arrivati sulle nostre tavole (oltre alla siccità estiva che aveva pesantemente inciso, per esempio, sulla qualità degli avocado e sulla quantità del pecorino stagionato): una carenza di personale, nonostante l’offerta di un corretto rapporto di lavoro, che ha costretto a turni massacranti i lavoratori disponibili, e l’ingerenza della grande distribuzione sui mezzi di trasporto che ha costretto le piccole realtà ad accontentarsi dei “buchi” liberi difficilmente programmabili, con conseguenze evidenti per la conservazione dei prodotti biologici.

Come sapete la battaglia per la legalità, per i salari equi, per la dignità e il rispetto dei diritti dei lavoratori nella piana di Gioia Tauro è sempre stata combattuta con determinazione da SOS Rosarno.

E Mediterranean Hope, con il suo Progetto Etika, sostiene da tempo SOS Rosarno mettendo la rete della chiese a disposizione della filiera. Il discorso etico è per noi un punto fermo cui vogliamo (e vorremmo con voi) continuare a dare sostegno, convinti che rappresenti anche un incoraggiamento per il superamento delle attuali difficoltà.

Con questa speranza vi invitiamo a non disertare il prossimo ordine; in linea di massima partirà a inizio febbraio con consegna tra metà e fine mese.

Vi daremo notizie tramite i soliti canali di comunicazione, ma ricordiamo che il mezzo migliore per restare aggiornati e ricevere tutte le informazioni è l’iscrizione alla mailing list http://tiny.cc/rosarno-valli.

Infine, un aggiornamento sull’utilizzo dei soldi in più che abbiamo ricevuto con gli ordini e che hanno raggiunto un importo considerevole: insieme alla CSD stiamo elaborando progetti per il nostro territorio, tra cui quello delle “luci per le biciclette” da destinare non soltanto ai migranti, ma a tutti i lavoratori che utilizzano mezzi privi di sicurezza.

Noi e l’ambiente

Iniziare l’anno con una buona notizia fa bene, e leggere che il buco nell’ozono si sta riassorbendo è una di quelle notizie da far circolare.

L’ultimo report ambientale delle Nazioni Unite ha previsto che, entro il 2060, i buchi (sì, perché sono più di uno) si rimargineranno.

L’ozonosfera è uno degli strati che compongono l’atmosfera, caratterizzato da una maggiore concentrazione di ozono, un gas serra presente in natura che ha la funzione di filtrare i raggi del sole, rendendoli meno aggressivi verso la Terra e verso la nostra pelle.

Inoltre, ha la capacità di trattenere il calore sulla superficie del Pianeta, impedendo che questa si raffreddi troppo.

Negli anni ’80, gli scienziati scoprirono che alcuni componenti chimici a base di cloro (CFC), utilizzati nell’industria, se sprigionati nell’atmosfera andavano ad interagire con l’ozono, riducendone la presenza e creando i famosi “buchi”.

Calcolati i rischi per noi e per la Terra, molti Stati – tra cui l’Italia – decisero di siglare il protocollo di Montréal per condividere azioni per ridurre le emissioni di CFC, dando origine a una delle campagne di mobilitazione ambientale più grandi dell’epoca.

I primi risultati furono già raccolti all’inizio degli anni 2000, dove le rilevazioni indicarono un aumento dei livelli di ozono con una riduzione delle lacerazioni che si erano create. Procedendo in questo senso, il processo sarà completato entro il 2060.

Questa notizia non ci deve indurre a credere che la crisi climatica che stiamo vivendo stia invertendo la rotta.

Le emissioni di altri gas, responsabili dell’aumento delle temperature, devono essere drasticamente contenute se vogliamo ottenere altri risultati.

Ma da questa vicenda possiamo imparare che, quando c’è una presa di coscienza forte su scala globale con l’interessamento di tutte le parti coinvolte, dai cittadini alle istituzioni, le soluzioni possono essere trovate e i risultati raggiunti.

L’azione collettiva, dove ognuno e ognuna di noi fa la sua piccola parte nel quotidiano, è il primo passo per contrastare la crisi climatica.

Giornate del patrimonio culturale metodista e valdese

L’11 e 12 marzo si svolgeranno le Giornate del patrimonio culturale metodista e valdese 2023.

L’obiettivo dell’iniziativa è di sensibilizzare e avvicinare alla cultura e alla memoria protestante il maggior numero di persone, aprendo le proprie porte attraverso attività che ciascuna realtà può liberamente scegliere (tempio aperto, concerti, mostre, eventi, seminari, laboratori, ecc.).

L’idea di dedicare una giornata al patrimonio culturale nasce in seguito alla lettura e allo studio delle prospettive espresse nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, più nota come Convenzione di Faro, città portoghese nella quale fu siglata nel 2005.

Tale documento, ratificato in Italia nel settembre 2020, pone l’accento su alcuni concetti fondamentali – il ruolo delle comunità patrimoniali, l’attenzione ai diritti culturali e all’inclusione, l’accessibilità alla cultura – e rappresenta un punto di riferimento per un approccio più innovativo al patrimonio culturale.

La giornata è rivolta sia a chi già conosce la cultura metodista e valdese (membri di chiesa, dipendenti e collaboratori dei vari istituti, simpatizzanti, ecc.) sia a curiosi o persone che si avvicinano per la prima volta al mondo protestante.

A Torre Pellice, l’apertura straordinaria del tempio e il reading musicale di domenica 12 si inseriscono in questa chiave.

Per maggiori informazioni sulle Giornate, www.patrimonioculturalevaldese.org.

Messaggio assise FCEI 2022

Si è tenuta a Roma dal 29 ottobre al 2 novembre la seconda Assise della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), gli “stati generali” del protestantesimo italiano, che offre, ogni tre anni, la possibilità di un ampio confronto e una rinnovata collaborazione tra le diverse chiese protestanti in Italia. Eccone il messaggio conclusivo.

Messaggio conclusivo della II Assise della Federazione delle chiese evangeliche in Italia:

«Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?».

La sentinella risponde: «Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta».
(Isaia 21,11-12)

Come il profeta Isaia, che parlava in un tempo di deportazione, sofferenza e crisi, sappiamo di camminare in tempi bui e difficili.
Camminiamo nella notte quando nel nome del nazionalismo, degli interessi economici, delle appartenenze religiose scoppiano guerre che non riusciamo a fermare.

Camminiamo nella notte quando la terra che Dio ci ha affidato perché la custodissimo si desertifica, quando diventa arida e repellente, quando costringe i suoi abitanti a cercare rifugio in altri Paesi e in altri continenti. Quando milioni di persone non hanno cibo per sfamarsi, acqua per dissetarsi e irrigare i campi, accesso alle cure, a una casa dignitosa, all’istruzione, ai vaccini.

Camminiamo nella notte quando non riusciamo a dare speranza e fiducia alle nostre figlie e ai nostri figli, sempre più spesso convinti che il loro futuro sarà peggiore del nostro passato. Quando tante persone, giovani ed adulti, lavorano senza percepire il giusto salario; quando tanti immigrati sono sfruttati e talora trattati come schiavi privi di diritti umani fondamentali; quando le donne sono ferite, uccise o violate da un potere maschile violento e distruttivo; quando le persone sono discriminate, offese e persino uccise per la loro identità di genere e orientamento sessuale.

Camminiamo nella notte quando vediamo vacillare i principi fondamentali delle democrazie; quando oligarchi, magnati e demagoghi irrompono sulla scena pubblica e, nel nome del popolo, propagandano una pericolosa miscela di nazionalismo, sovranismo, militarismo, radicalismo.

E quando tutto questo limita i diritti umani, la libertà di parola e di coscienza; quando altera e manipola la verità; quando porta alla chiusura delle frontiere e a respingere immigrati e richiedenti asilo.

In questo tempo dobbiamo vigilare, consapevoli che Dio ci chiama a restare svegli, ad aprire occhi e cuore di fronte alle ingiustizie.
Non ci rassegniamo al pensiero dominante che pone al centro il profitto e il proprio interesse di individui, di popolo, di etnia.

Denunciamo gli atteggiamenti xenofobi e razzisti, le idee e la propaganda antisemite e le discriminazioni nei confronti di varie comunità di fede, prima tra tutte quella islamica, che riscontriamo nella società europea e anche italiana.

Ci adoperiamo per sostenere chi vacilla, chi chiede soccorso, chi ha bisogno di protezione. A questo prossimo e a questa prossima apriamo le porte delle nostre chiese, dei nostri centri di aiuto e di accoglienza; di fronte a loro testimoniamo che l’Evangelo che predichiamo e che ci muove si incarna in gesti concreti di giustizia, pace, salvaguardia del creato.

Nell’attesa dell’alba nuova del Regno di Dio, noi camminiamo in questo tempo di oscurità profonda, nella fiducia che colui che cammina con noi e illumina i nostri passi incerti è Gesù Cristo, “la luce del mondo” (Giovanni 9,5). Nel buio della falsità che si traveste da verità, noi annunciamo che “il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Efesini 5,9).

Quando la vita di molti, di troppe, attraversa una galleria buia e tutto ciò che era familiare diventa ostacolo nell’oscurità, noi riaffermiamo che “la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta” (Giovanni 1,5).

Tutto questo non ci esime dal sentire sulla nostra coscienza il peso di tutto ciò che per noi è “peccato”: il peccato di non aver saputo costruire la pace e la giustizia, custodire con cura la buona creazione di Dio, testimoniare con gioia e concretezza la nostra speranza in Cristo che fa ogni cosa nuova.

Ma ci permette di vivere nella grazia e di camminare nella notte buia riconoscendo i tanti segni di speranza, i tanti germogli del Regno che viene, le tante voci che rompono il silenzio: l’interrogazione di chi chiede quanto è ancora lunga la notte, e la risposta fiduciosa della sentinella che ci conferma che il giorno verrà.

È questo il senso profondo della fede in Cristo che annunciamo: quando le tenebre sono più scure, immaginare la luce; dove regna lo sconforto, testimoniare la speranza; quando vincono la chiusura e gli egoismi, affermare l’accoglienza e la comunione; nel tempo dell’oppressione e della guerra, costruire la giustizia e la pace. “La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Romani 13,12).

 

SOS Rosarno

È ripartita a fine novembre la collaborazione della nostra chiesa con il progetto SOS Rosarno e, come sempre, si è attivata la rete di comunicazione tramite il passaparola, l’impegno di anziani e anziane di chiesa, le mail e RBE per l’ordine dei prodotti.

Le consegne avverranno tra il 12 e il 16 dicembre: appena possibile comunicheremo la data esatta.

Ricordiamo che Il miglior modo per restare aggiornati e ricevere tutte le informazioni resta comunque l’iscrizione alla mailing list: http://tiny.cc/rosarno-valli.

Vi aggiorniamo anche sulle attività promosse da Mediterranean Hope (MH) – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – nella piana di Gioia Tauro per la tutela dei diritti dei lavoratori braccianti: continuano i progetti “Luci su Rosarno” e “Fuori dal buio”, attraverso i quali lo scorso anno sono stati distribuiti dispositivi illuminanti per 600 bicilette e 700 giacche con strisce catarifrangenti ad alta visibilità per la messa in sicurezza dei lavoratori che si spostano su strade buie e pericolose per raggiungere i campi.

Ma la grande novità di quest’anno è stata l’apertura, nello scorso mese di febbraio, di un Ostello sociale a San Ferdinando (RC), pensato come una casa ecosolidale che accolga lavoratori braccianti durante la stagione agrumicola e supporti, durante l’estate, percorsi di turismo solidale.

Anche Mediterranean Hope sostiene la cooperativa SOS Rosarno, attraverso il progetto Etika, che vuole essere un marchio di garanzia di una filiera di acquisto biologica, etica, solidale e sostenibile.

Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne – Fiaccolata 25 novembre 2023

Venerdì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Coordinamento Donne Val Pellice in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la sezione locale dell’Anpi, il liceo Valdese e la LaAV, ha organizzato a Torre Pellice una fiaccolata solidale con tutte le donne vittime di violenza.

Partendo da piazza San Martino la fiaccolata ha attraversato le vie del paese con alcune soste in cui rappresentanti della LaAV hanno proposto delle poesie di donne iraniane e alcuni landai (forma di poesia breve, popolare e antica) di donne afgane, davanti al Collegio Valdese le studentesse hanno dato il loro contributo con una riflessione sulla violenza di genere e con un atto simbolico hanno ricordato il dolore e la sofferenza delle donne iraniane.

La fiaccolata si è conclusa sul piazzale del tempio con una breve riflessione e con la lettura di alcuni nomi di donne italiane vittime di femminicidio nel 2022, sono state ricordate anche alcune donne iraniane e afgane uccise per le loro aspirazioni di libertà o semplicemente perché volevano studiare.

Un breve ma intenso momento musicale ha chiuso la manifestazione.

Il femminicidio è soltanto la punta di un iceberg di una violenza maggiore, che travolge quotidianamente la vita di milioni di donne, con violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed economiche.

Questa violenza è un fatto culturale, legata ad una cultura patriarcale, è importante non sottovalutarla, prenderne coscienza, parlarne e denunciarla.

Se vogliamo un futuro diverso per le nuove generazioni, dobbiamo educarle alla tutela della pace e al rispetto dei diritti di tutte/i.

Un viaggio a Roma con giovani e catecumene/i

Dopo cinque lunghe ore di viaggio, tra risate e ronfate, eccoci finalmente nella tanto attesa città eterna!

Ci fiondiamo subito in una tipica osteria romana… e qui il dilemma: carbonara, amatriciana o cacio e pepe? Ma il meglio deve ancora arrivare… svoltato l’angolo, ci ritroviamo di fronte l’imponente e magnifico Colosseo illuminato, in tutta la sua grandezza.

Roma ci conquista subito e noi conquistiamo lei, cantando a squarciagola tra le sue vie.

La sveglia della mattina di sabato non è mai stata così bella: svegliarsi a Roma e prepararsi per partire alla sua scoperta non ha prezzo!
Strade e piazze fatte di storia e cultura, angoli nascosti, monumenti spettacolari e l’immensità della città ci accompagnano in questa giornata, insieme alla bravissima guida Corinna che con la sua simpatia ci porta nell’antica Roma di Lutero.

Infine, un tramonto mozzafiato ci aspetta su una terrazza romana. Poi una pizzata nella Chiesa Valdese di via IV novembre per finire in bellezza il nostro primo giorno romano.

La domenica mattina si apre con un’altra bella scoperta: la bellissima Chiesa Valdese di Piazza Cavour. Dopo il culto e qualche curiosità, il pranzo ci aspetta tra momenti comunitari e qualche canto insieme. Poi, uno sguardo indietro e un po’ di nostalgia per i nostri pastori che ci portano tra i loro banchi della Facoltà di teologia…

“oh, ma ti ricordi quando..?”, “questa è stata la mia prima stanza in convitto” “ehi, quello era il posto dove mi sedevo sempre io!”…
La visita non si ferma qui. Proseguiamo costeggiando il Tevere, poi Castel Sant’Angelo, San Pietro, Campo dei Fiori e per concludere in bellezza…una chitarra e la voglia di stare insieme ci bastano per fermare il tempo in ricordi indelebili.

Arriva il momento del rientro, un’ultima passeggiata tra le vie di Roma e si ritorna a casa. Tre giorni di condivisione, canti, risate, storia, bellezza in una città eterna che vive di storie umane, raccontate, ripetute eppure sempre nuove.